Sono ormai più di 10 anni che si sente parlare di Pensione Casalinga per cani. Ma cosa prevede nello specifico questo tipo di soluzione?
Vediamolo nei dettagli.
Tanto per cominciare, in Italia ne esistono davvero molto poche. Ed il motivo è solo uno: è molto difficile gestirne una.
La formula di Pensione Casalinga viene spesso associata, erroneamente, alla pratica più comune del dogsitteraggio. In realtà non ha nulla a che vedere e si tratta di due tipi di servizio completamente differenti.
Ma vediamo perché.
Innanzi tutto è da precisare che per svolgere un servizio che possa essere chiamato “casalingo” serve una vera e propria casa, nella quale, appunto, ospitare i cani. Non si può pensare di poter aprire una pensione casalinga se non all’interno della propria abitazione (abitata).
Questa soluzione è molto adatta per cani che non sono abituati a stare da soli in casa, oppure hanno bisogno di essere monitorati con attenzione per problemi di salute (non trasmissibili agli altri ospiti), oppure semplicemente soffrono la condizione classica del box.
Per quanto riguarda la parte fiscale, sarà necessario aprire partita iva come libero professionista con codice ATECO specifico (chiedete al vostro commercialista) e rilasciare regolare fattura a tutti i clienti.
I cani dovranno essere ospitati giorno e notte, accuditi (pappa, passeggiate, gioco) e sorvegliati da chi vive nell’abitazione non lasciandoli mai incustoditi (no, nemmeno per il tempo di fare una commissione…niente!). Questo perché? Perché seppure la caratteristica fondamentale che deve avere ogni ospite sia quella di essere mansueto e docile con animali e persone, si tratta pur sempre di animali, quindi il pericolo potrebbe essere sempre dietro l’angolo. Il Sitter deve essere sempre pronto a placare incomprensioni, eccessiva esuberanza, o semplicemente situazioni potenzialmente pericolose.
Per questo motivo è sempre preferibile, se non quasi obbligatorio, che chi gestisce la pensione sia qualificato per poter interpretare i segnali che i cani danno, ovvero sia un esperto di cani. Dovrà riuscire a far convivere un numero limitato di cani nella propria abitazione, pacificamente. E questo prevede un lavoro full time. Non è infatti possibile far conciliare la propria attività di Pensione con altri impieghi fuori casa. L’apertura di una Pensione Casalinga per cani è un vero e proprio lavoro full time, da svolgere preferibilmente in due, nella solita abitazione.
In sintesi
Chiunque decida di intraprendere l’attività di Sitter con Pensione Casalinga dovrà:
- Avere una casa accogliente ed adatta ad ospitare gli amici a 4 zampe;
- avere le competenze per saper interpretare e gestire al meglio gli ospiti;
- essere in grado di gestire le prenotazioni;
- essere sempre presente in Pensione, h24.
ho una casa in campagna dove vivo con i miei tre malinois, e avrei intenzione di intraprendere “in regola” la attività
i pensione casalinga che al momento offro a qualche amico .
Quali sono gli obblighi a cui devo sottostare perche la mia non possa essere definita una attività abusiva ma in regola?
Ciao Noemi, purtroppo per un vuoto normativo italiano non vi sono linee guida che definiscano legalmente cosa sia o meno una Pensione Casalinga per animali. Tuttavia, aprendo partita iva con codice ateco pertinente alla presa in pensione per animali da compagnia sarai fiscalmente/legalmente in regola per poter ospitare i cani presso il tuo domicilio. Non potrai però definirti Struttura, sarai una libera professionista che di lavoro ospita cani presso il suo domicilio. Buona fortuna