Come riconoscere una buona pensione casalinga da un lager per cani?

Come riconoscere una buona pensione casalinga da un lager per cani?

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Se sei qui, è perché hai voglia di fare chiarezza sul mondo delle Pensioni Casalinghe per cani.

Ti sarai imbattut* spesso in voci di corridoio o articoli di giornale in cui vengono portate all’attenzione, giustamente, situazioni totalmente illegali che riguardano la detenzione di decine di cani in strutture o abitazioni fatiscenti e igienicamente inaccettabili. Erroneamente vengono chiamate Pensioni Casalinghe, ma altro non sono che vere e proprie trappole mortali per i cani e grandissima fonte di guadagno per i furbetti che cercano di marciarvi su.

Bene, questo succede in Italia perché non vi è ancora ne una regolamentazione ne una linea guida da dover seguire (sia dal punto di vista igienico sanitario che da punto di vista della fiscalità) legata all’attività di Pensione Casalinga. Eppure questa professione ha preso piede in tutte le regioni d’Italia.

Dunque, se non vi sono regolamentazioni, l’italiano medio vi sguazza.

Ed ecco che nascono improvvisati che da un giorno all’altro ospitano in strutture fatiscenti decine e decine di cani, senza criterio e senza igiene, disturbando vicini, lasciando i cani incustoditi e mettendo in pericolo la vita di tutti loro. Facendosi chiamare “Pensioni Casalinghe”.

Ma come si riconosce una Pensione Casalinga che si impegna per dare un buon servizio da un lager per cani e quindi evitarlo?

Ecco alcuni punti fondamentali.

1. In una buona pensione il Sitter invita a visitare di persona la casa

Innanzi tutto, sempre visitare di persona la casa in cui dovrà soggiornare il vostro cane. Se non vi faranno entrare nella loro abitazione, ovviamente sempre dopo aver fissato un appuntamento (mica piomberete in casa delle persone senza appuntamento, vero?!?) vuol dire che c’è qualcosa che non va. O i cani non soggiornano effettivamente dove dichiarano di farli soggiornare oppure vi sono troppi cani ammassati, oppure peggio ancora, vi sono troppi cani ammassati in una situazione igienica degradante.

2. In una buona pensione il numero di cani ospitati al giorno è limitato e fisso.

Chiedere sempre il numero massimo di cani che viene ospitato al giorno. Se il numero è sopra i 5/6, campanello rosso. Prendersi cura di un numero di cani superiori a 5, in un’abitazione, senza far mancare niente a nessuno di loro, è pressoché una follia. Situazioni in cui si vedono correre all’impazzata cani in evidente stato di frustrazione data dal sovraffollamento degli spazi vanno sempre degenerando e non fidatevi di chi vi dice che “giocano”. C’è differenza tra due cani che giocano e 20 cani che cercano di non soccombere l’uno all’altro.

3. In una buona pensione il Sitter chiede sempre un incontro conoscitivo preventivo alla prenotazione.

L’incontro conoscitivo è imprescindibile. Se il Sitter accetta il tuo cane senza nemmeno averlo mai visto, mai valutato come si comporta nell’ambiente in cui dovrà soggiornare, allora potenzialmente vuol dire che lo farà con tutti i clienti con cui verrà a contatto. Di conseguenza vuol dire che si troverà ad avere a che fare con gruppi di cani che hanno atteggiamenti misti, alcuni magari anche non idonei, durante tutto il soggiorno. Questo comporterà a risse, incomprensioni, o a dover isolare i soggetti non adeguati a stare in gruppo, venendo meno alla condivisione e al clima famigliare che promette la pensione casalinga.

4. In una buona pensione la persona/le persone che si prenderanno cura del tuo cane sono qualificate e competenti.

Gestire un gruppo di cani che ogni giorno muta e crea dei nuovi equilibri è un mestiere che non fa per tutti. Bisogna avere una spiccata ed innata predisposizione alla comunicazione non verbale e un’attenzione per i dettagli continua, assistita ovviamente da una forte passione per gli animali e dalla conoscenza del cane e delle sue specifiche necessità e caratteristiche. Se di fronte a te hai un amante dei cani, questo non basta, non basta amarli, si devono conoscere ed essere predisposti a capirli. Preferibile professionista con diploma da Educatore Cinofilo e/o attestati che certifichino conoscenza basiche dell’etologia del cane e/o comprovata esperienza sul campo.

5. In una buona pensione viene rilasciata regolare fattura.

E’ possibile erogare fattura aprendo partita IVA come libero professionista con preciso codice ATECO di riferimento. Perciò il Sitter pagherà le tasse proprio come tutti gli altri professionisti.  Questo dato ci può far capire molto di una persona  e sicuramente ci può subito svelare se abbiamo di fronte un professionista o un solo un semplice “arrotondatore”.

In sintesi

Non fidatevi di chi:

  1. non vi fa vedere i propri ambienti;
  2. accetta tutti i cani prima ancora di conoscerli;
  3. non ha competenze in materia cinofila;
  4. fa altri lavori, non si dedica full time alla Pensione, non rilascia fattura.

Hai qualche domanda? Scrivici nei commenti!

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